torna alla HOME - la storia - lo strumento - le musiche - bibliografia - i video - la stampa - i siti - le altre cornamuse nel Nord Italia - dove vedere gli strumenti originali ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
la ricostruzione del baghèt(a cura di Valter Biella - ultimo aggiornamento agosto 2106) |
|
||||
Nel 1983 ho ritrovato i
primi strumenti.
Di una cornamusa sono riuscito a sapere la data in cui è stata
acquistata, il 1870, anche se ritengo che la fattura sia decisamente
più antica. Delle
altre suppongo che la loro origine sia antecedente al XIX secolo, e
che gli antichi maestri non siano stati dei costruttori saltuari come
contadini o semplici appassionati, ma artigiani dediti alla lavorazione
di "qualità" del legno. Le cornamuse antiche non erano però funzionanti a causa del cattivo stato di conservazione. Quindi ho ritenuto indispensabile farne alcune copie, non potendo lavorare direttamente sugli originali. La verifica sugli strumenti originali.
Le
verifiche hanno confermato quanto
raccontato sia da Giacomo Ruggeri che dagli altri diretti testimoni
della cultura del
baghèt. Gli esperimenti e le indagini organologiche hanno poi
ulteriormente allargato il campo delle informazioni riguardanti le
possibilità
sonore delle antiche cornamuse bergamasche. - la scala cromatica - "Schiarazula Marazula" - "Tourdion la Magdalena" Metodologia adottata per la rilevazione dei dati organologici 1) l'immagine fotografica Fotografare strumenti musicali pone dei problemi, in quanto la fotografia risulta sempre deformata. Riguardo gli strumenti a fiato, cioè oggetti tendenzialmente cilindrici, normalmente si ottengono risultati in cui “l' aberrazione sferica” trasforma le linee rette in linee curve. Io ho invece adottato un sistema che lavora su porzioni di più fotogrammi, ricomposti al computer con un programma di fotoritocco, che permette di ottenere una immagine più realistica. Scarica qui il PDF con la spiegazione. Tecnicamente si chiama "fotogrammetria a mosaico". 2) i rilievi effettuati sulle ance Solitamente i rilievi sulle ance originali si riducono solo alle dimensioni. Sono invece di fondamentale importanza altri due fattori: la pressione a cui lavora l'ancia, e la nota che viene emessa dall'ancia se è suonata direttamente in bocca, senza infilarla in cima alla canna del canto. Per misurare la pressione a cui lavora l'ancia basta utilizzare un semplice manometro, qui trovi il PDF con la spiegazione. Si può scaricare anche questo mio articolo comparso su "Utriculus" del 2015. Costruisci
una piva. In questa pagina intendo dare qualche consiglio per chi vuole costruire una piva, anche semplice. Sono consigli utili per risolvere problemi apparentemente "misteriosi". Se volete poi impegnarvi in una cornamusa completa, utilizzando anche materiale di recupero, nella rete si possono trovare decine di idee. Come rifinire le ance doppie. A fine anni '70 avevo trovato un semplice ma utilissimo ciclostilato, distribuito gratuitamente: "Come rifinire le ance negli strumenti ad ancia doppia”, Hortus Musicus, il centro italiano del flauto dolce, Quaderno n° 4, Roma, senza data e senza autore . Alle pagine 6 e 7 sono riportate delle regole su come rifinire le ance del fagotto barocco, delle dulciane e della cialamella alto, tenore e basso. Le ho verificate anche per le ance di cornamusa e ho visto che funzionano egregiamente anche per queste. Le ance sono divise in zone, e ad ogni zona può corrispondere la risposta di una determinata gamma di frequenze (vedi la figura): A = risposta e staccato. Il raschiamento produce una risposta più facile; il taglio della punta produce una risposta più dura. Io ho verificato che raschiando in questa zona migliora anche la risposta degli acuti. B = risposta nel registro medio. Il raschiamento rende la risposta più facile. C = risposta nel registro basso. Il raschiamento rende la risposta più facile. D = risposta nel registro basso e fonte di elasticità nell’intera ancia. Raschiare qui solo se l’ancia “non parla”. Raschiare sempre a destra e a sinistra e su tutte e due le parti dell’ancia. In ogni caso bisogna fare attenzione che non vi siano nell’ancia irregolarità o gibbosità: prima di raschiare nel centro, accertarsi che ambedue i lati siano già abbastanza sottili Vi
aggiungo anche questo altrettanto vecchio e difficilmente recuperabile
trattato in francese-inglese, sempre su come si costruiscono e
rifiniscono le ance doppie: Come
imparare a controllare
la pressione del braccio sulla sacca. Per suonare il “baghèt”, come per qualsiasi altra
cornamusa, bisogna rispettare una regola fisica ben precisa:la
pressione all’interno
della
sacca deve essere la più costante possibile, perché l’intonazione delle
note è
direttamente legata a questa misura. Occorre quindi saper controllare
come si soffia con la bocca e come si schiaccia con il braccio. Per
facilitare
questo da diversi anni utilizzo un manometro a colonna d’acqua,
collegato al
posto del bordone minore, così da visualizzare la pressione interna al
sacco. La
regola vuole che quando carico con la bocca allento la pressione del
braccio,
quando invece la bocca si riposa si aumenta la pressione sulla sacca.
La somma
di questi due movimenti deve sempre dare una misura costante, che nel
caso della
cornamusa
bergamasca è compresa tra i 32 e i 36 cm di acqua. |